Welfare aziendale e raddoppio dell’esenzione per Fringe Benefit

20172_167_Welfare_AziendalCon il Decreto “Agosto” (D.L. 104/2020 art. 112 c.1) il governo ha introdotto per il solo anno 2020  il raddoppio dell’importo di esenzione fiscale dei fringe benefit riferiti a beni e servizi riconosciuti ai lavoratori dipendenti, portandoli da euro 258,23 ad euro 516,46.

Cio’ significa che il valore dei beni ceduti e servizi erogati dalle imprese ai propri dipendenti non concorrerà alla formazione del reddito e sarà quindi esente da imposte e contributi entro il limite di euro 516,46.  In caso di superamento di tale importo, tutta la somma sarà assoggettata a tassazione ordinaria.

Le aziende potranno erogare ad esempio buoni spesa, buoni benzina o altre misure di welfare aziendale, senza che queste vadano ad influire sul reddito dei lavoratori beneficiari.

Fuori dal provvedimento, invece, i buoni pasto che hanno una specifica disciplina di esenzione nei limiti di euro 8 per i ticket elettronici ed euro 4 per i ticket cartacei.

Le altre agevolazioni di welfare aziendale sono legate alle leggi di bilancio 2016 e 2017 che ne hanno allargato il perimetro di utilizzo, mediante servizi educativi, di istruzione e ulteriori benefit sempre erogati dal datore di lavoro per poter fruire di servizi di assistenza destinati a familiari anziani o comunque non autosufficienti.

L’ulteriore allargamento dell’area di tassazione zero per i dipendenti che scelgono di convertire i premi di risultato del settore privato, di ammontare variabile in benefit compresi nell’universo del welfare aziendale è un ulteriore passo avanti nella riduzione del cuneo fiscale.

In alternativa i benefit saranno soggetti a un’imposta sostitutiva dell’irpef e delle addizionali regionali e comunali pari al 10 per cento.

Il tetto massimo di reddito di lavoro dipendente che consente l’accesso alla tassazione agevolata è di 80.000 euro, mentre gli importi dei premi erogabili sono di 3.000 euro nella generalità dei casi e di 4.000 euro per le imprese che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.

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